“Faccio partire il caffè?”: storia di compravendita immobiliare a Settecamini

Torniamo, per un attimo, indietro nel tempo. 

E’ una giornata piovosa di novembre, quando inizio le visite per la vendita di un immobile in Via di Settecamini.

Settecamini è una zona nord-est di Roma, che, secondo la leggenda più accreditata, avrebbe preso il nome da un antico casale presente anticamente in quell’area, nell’Ottocento. 

La casa in vendita si presenta molto bene. Sette persone visitano l’immobile quella mattina stessa, e molte di queste si mostrano subito interessate all’acquisto. Ma Anna è tra le prime a farlo.

Conclusa la visita, infatti, Anna mi invita subito a casa sua, non molto distante dall’immobile in vendita.

Entrando nel suo appartamento noto un dettaglio che mi colpisce subito: la macchinetta del caffè già pronta sui fornelli spenti. “Faccio partire il caffè?”, mi chiede. Le rispondo di sì. 

Questo per me è stato un gesto di grande ospitalità. Mi ricorda mia madre e mia nonna che, quando attendevano un ospite a casa, preparavano la caffettiera prima del suo arrivo, in segno di accoglienza. 

Nell’attesa del caffè, Anna inizia a raccontarmi le sue esigenze riguardo l’acquisto dell’immobile. 

E’ uno step fondamentale: in questa fase, infatti, è compito dell’agente immobiliare capire quali sono le necessità dell’acquirente, per far sì che la trattativa proceda senza intoppi.

Così, con la tazzina tra le mani, Anna mi spiega che avrebbe voluto acquistare la casa non per sé stessa, ma per Emma, una sua grande amica che stava per avere lo sfratto. Resto subito sorpreso.

Ho trovato questo un gesto splendido, che dava all’acquisto della casa un significato inestimabile.

Desideroso di supportarle al meglio, affianco Anna ed Emma secondo le disponibilità economiche, e sottoponiamo insieme la proposta d’acquisto. 

Se hai già letto il mio approfondimento sulle fasi della compravendita immobiliare, saprai che la proposta d’acquisto è una dichiarazione in cui chi compra dimostra al venditore la sua intenzione di acquistare casa, assumendo un impegno vincolante.

Nel caso di Anna, dopo appena una settimana, la sua proposta viene accettata dalla proprietaria di casa, alla quale ho raccontato la sua storia, ed è stata più che contenta di approvarla.

Chiamo subito Anna per avvisarla, e mi reco da lei per consegnarle la copia della proposta accettata. Lì trovo anche Emma, che mi accoglie con grande gioia, esprimendomi in tutti i modi la sua gratitudine. 

In cucina, insieme alla caffettiera pronta sui fornelli, trovo una sorpresa: un ciambellone fumante, ancora caldo, che Emma e Anna avevano preparato prima che arrivassi.

Dopo qualche tempo, si avvicina per Anna la fase finale della compravendita immobiliare: il rogito. Ti spiego meglio di cosa si tratta.

Il rogito è un vero e proprio atto redatto da un notaio. Questo documento, firmato e sottoscritto da chi compra e chi vende, attesta il trasferimento della proprietà immobiliare. Una volta superato questo step, la casa diventa ufficialmente di proprietà degli acquirenti.

Così, alla data del rogito, Anna riceve finalmente le chiavi di casa.

Prima di uscire dallo studio notarile, sorridendo, Anna mi dice che in macchina mi aspettava una torta al cioccolato, un dolce che lei ed Emma avevano, ancora una volta, cucinato per me.

Questa storia ci ricorda che dietro ogni acquisto, dietro ogni vendita, ci sono delle persone uniche, con esigenze e necessità diverse, che necessitano di essere seguite al meglio nel momento della compravendita.

Persone che con una casa realizzano il sogno di una vita, o, come in questo caso, aiutano i propri affetti. 

All’agente immobiliare è affidato il difficile compito di soddisfare tutti i bisogni di chi vende e acquista, al meglio delle proprie possibilità. 

Sono proprio le storie come quelle di Emma ed Anna che, ogni giorno, mi rendono fiero di svolgere il mio lavoro.