Quando ricevi un immobile in eredità, sono tante le strade da poter intraprendere. Puoi scegliere di mantenere l’immobile e sfruttarlo a tuo piacimento, ad esempio come seconda o prima casa.

Ma potresti non volere (o non potere) mantenere l’immobile tra le tue proprietà. Spesso, te lo assicuriamo, i motivi per vendere sanno essere decisamente più vantaggiosi!

Se hai scelto di vendere casa ereditata, tuttavia, devi esser pronto/a ad affrontare un po’ di sana burocrazia.

Non fraintenderci, non intendiamo spaventarti, anzi! Per aiutarti a gestire questa situazione complessa, abbiamo pensato di spiegarti nel dettaglio di cosa avrai bisogno per vendere una casa in eredità.

 

Ti stupirà sapere che la gran parte dei documenti necessari per vendere un immobile ereditato è quasi identica a ciò che serve per dare in vendita qualsiasi altro immobile.

Parliamo di documenti personali (carta di identità o codice fiscale), documenti del catasto, certificazione energetica in corso di validità, attestazioni relative al condominio e alla conformità degli impianti, e così via.

C’è solo un’importante differenza da ricordare. Se stai vendendo una casa che hai acquistato, avrai bisogno anche dell’atto di provenienza (quindi l’atto di compravendita). Per vendere le case in eredità, invece, non è necessario il rogito ma l’atto di successione, insieme ad altri attestati specifici.

Vediamoli subito tutti:

1) Atto di successione (o dichiarazione di successione)
2) Accettazione di eredità
3) Trascrizione dell’accettazione di eredità

1) Atto di successione

Quando si riceve un immobile in eredità, è necessario presentare una dichiarazione di successione, un documento che serve a testimoniare il trasferimento del bene immobiliare agli eredi.

Per entrare in possesso dei beni in eredità, la dichiarazione deve essere presentata telematicamente all’Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dal decesso di chi li ha lasciati in eredità.

È un elemento fondamentale perché, in caso di vendita di case ereditate, completa la provenienza dell’immobile.

 

2) Accettazione di eredità

Per completare la vendita di un immobile ereditato, gli eredi dovranno poi accettare l’eredità ricevuta, in maniera tacita o espressa.

L’accettazione può essere tacita se l’erede compie una serie di azioni che manifestano in maniera chiara l’intenzione di accettare i beni ereditati, anche senza una pronuncia formale (ad esempio, nel caso in cui l’erede inizi ad abitare nella casa in eredità).

L’accettazione formale, invece, avviene quando l’erede dichiara esplicitamente in forma scritta di voler accettare i beni oggetto dell’eredità, presentando una dichiarazione formale a un Pubblico Ufficiale, oppure attraverso una scrittura privata autenticata.

 

3) Trascrizione dell’accettazione di eredità

La trascrizione dell’accettazione dell’eredità certifica che la proprietà dell’immobile è passata dal defunto proprietario all’erede che intende venderlo.

Nota bene: è obbligatoria! Senza la trascrizione il notaio NON potrà effettuare la stipula dell’atto di compravendita.

Speriamo che questo articolo ti sia stato utile: se hai dubbi o curiosità, non esitare a scriverci!

 

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